Meeting, Dario Cerasola e il “ritorno” in azzurro: “Se in Nazionale hanno bisogno di me, sono pronto!”

Data:
31 Marzo 2017

Meeting, Dario Cerasola e il “ritorno” in azzurro: “Se in Nazionale hanno bisogno di me, sono pronto!”

Non è mai troppo tardi per ricominciare. Ne sa qualcosa Dario Cerasola, palermitano, classe 1984, atleta che ha fatto un pezzo di storia del canottaggio siciliano e italiano, con quattro medaglie d’argento e due di bronzo vinte tra Mondiali Junior, Under 23 e Assoluti. E che dopo aver dismesso la maglia azzurra, nel 2008, sembrava aver detto basta al canottaggio d’élite. Ma per uno come lui, cresciuto a pane e canottaggio, generoso e meticoloso dentro e fuori la barca, l’idea di mollare definitivamente i remi era impensabile. Impossibile. E’ per questo che già l’anno scorso Cerasola – che da tempo lavora nello staff tecnico del Lauria – ha deciso di tesserarsi col Telimar per ricominciare a calcare i campi di regata. Ad alto livello, quasi come un tempo. I due bronzi vinti l’anno scorso ai Campionati italiani, in due senza e in otto, sono stati più che un semplice ritorno di fiamma. E quest’anno? Ci spiega Dario le sue intenzioni.

Meeting, Dario Cerasola e il "ritorno" in azzurro: "Se in Nazionale hanno bisogno di me, sono pronto!"

Al timone, Andrea Riva. Francesco Garbriele e Dario Cerasola, argento ai Mondiali 2006 in due con.

Dario, sabato sarai in gara al Meeting con un quattro senza di ottimo livello, con a bordo Cardella, Gaetani Liseo e Serpico. Non è che stai lavorando per rientrare in Nazionale?

“Mi sto allenando bene da settembre, ma parlare di rientro è precoce. Però, non nascondo che se ci fosse uno spiraglio, una porticina aperta, ne approfitterei: nel caso ci fosse bisogno di un uomo, voglio farmi trovare pronto”.

Hai 33 anni, non sei più un ragazzino: come fai a dedicarti così tanto e bene al canottaggio?

“E’ un impegno duro perché lavoro, oltre ad allenarmi: faccio l’allenatore, seguo la squadra di triathlon del Lauria, sto facendo il Dottorato di ricerca all’Università Foro italico di Roma, dove mi occupo di Scienze del movimento umano”.

Insomma, il canottaggio fa parte della tua vita a pieno titolo. Sembra una priorità per te.

Meeting, Dario Cerasola e il "ritorno" in azzurro: "Se in Nazionale hanno bisogno di me, sono pronto!"

Da sinistra, Cerasola, Gaetani Liseo, Cardella, Brianza.

“Sicuramente è importante, ma per me le priorità sono altre: vorrei formare una famiglia con la mia compagna, con cui convivo da cinque anni. E poi penso al lavoro: mi piacerebbe trovare una dimensione più definita”.

Ti piacerebbe lavorare più stabilmente nel mondo remiero?

“Sì, anche se non è facile, almeno in Sicilia. Per questo, mi guardo attorno, al Nord e all’estero, dove sicuramente è più semplice avere opportunità nel canottaggio. Di sicuro, in Sicilia o altrove, il mio obiettivo è lavorare nel mondo dello sport, che è il settore in cui ho studiato (Dario è laureato in Scienze motorie, ndr)”.

A Palermo però godi della fiducia del Lauria, per cui lavori, e del Telimar, per cui ti alleni e gareggi. La collaborazione tra questi due club è un esempio per tutti, non credi?

“Non c’è dubbio! Nel mondo dello sport assistiamo spesso a rivalità sterili e liti. Una collaborazione come questa è un bell’esempio di amicizia e lealtà. Io, come atleta, sono nato e cresciuto al Lauria, però a un certo punto sono mancati i compagni di squadra della mia categoria. Al Telimar, invece, ci sono Mirko, Emanuele, Ionut: infatti, è con loro che ho ripreso a gareggiare”.

Meeting, Dario Cerasola e il "ritorno" in azzurro: "Se in Nazionale hanno bisogno di me, sono pronto!"

Da sinistra, Manuel Berlignerio, Cerasola e Edoardo Verzotti, argento ai Mondiali 2005 in due con.

 

 

Ultimo aggiornamento

31 Marzo 2017, 08:42